Il progetto NOMEN nasce nel 2015 con le due versioni una per archi e l’altra per 13 esecutori. Si tratta di due brani strettamente legati quasi difficili da definire due tanto è forte il loro legame. La pronuncia del titolo richiama anzi tutto il termine latino “nomen – nominis”, che designa appunto il nome, ciò con cui si appella un soggetto. La grafia invece è quella che meglio rende il termine giapponese che indica la maschera utilizzata nel tradizionale teatro nō. Questo titolo, così pieno di richiami, è la parola che meglio poteva esprimere l’idea di fondo, cioè una ricerca sull’identità: la stessa idea ma in due vesti diverse, non una mera trascrizione da un organico strumentale ad un’altro, ma la contemporanea composizione di due brani.
Nel teatro nō il protagonista indossa una maschera (che impedendisce di rendere le emozioni attraverso le espressioni facciali, ma costringe gli attori a sfruttare ogni altro mezzo possibile, come le mani o i giochi di luce); nel progetto NOMEN la maschera è l’idea musicale, indossata da due attori diversi, in questo caso gli organici scelti. Un brano unico, con due vesti completamente differenti, perchè diversi sono gli attori e il loro modo di sfruttare i mezzi espressivi messi a disposizione dalla vicenda narrata, dal luogo e dalle loro abilità. I due brani sono nati e sono stati composti parallelamente, influenzandosi a vicenda, non è possibile definire un ordine, portano quindi la stessa data e lo stesso titolo.

Successivamente, l’opportunità di portare avanti il progetto, in nuove versioni sempre diverse.

Ecco tutti i possibili NOMEN (lista in aggiornamento!):

  • per 13 esecutori – flauto, oboe, 2 clarinetti, fagotto, tromba, 2 corni, 2 violini, viola, violoncello e contrabbasso
  • per orchestra d’archi
  • per arpa e orchestra d’archi